Graffiti e disegni secolari l’altra storia di Venezia
intervista con Fabio Cappelli per TuttiFrutti su “I graffiti di Venezia”, settembre 2022. “Che cosa ci insegnano i graffiti di Venezia su una città della cui storia pensavamo di conoscere tutto o quasi? I graffiti di Venezia ci offrono una visione e una prospettiva del tutto inedita. è come se la storia venisse riscritta dal basso e annullasse la linea del tempo”.

Storia segreta di Venezia in 450 graffiti
di Anna Gandolfi
Chiamateli, se volete, vandalismi. Oppure tag. Ma, a differenza degli scarabocchi contemporanei, quelli antichi sono vere testimonianze: il tempo sedimenta (se ne contano alcuni del Tre-Quattrocento) e ne fa lente per osservare la città. Segni mappati e interpretati dallo scrittore Alberto Toso Fei e dall’epigrafista Desi Marangon che per cinque anni hanno fatto su e giù per calli e campielli, insule, campi, si sono imbucati nelle corti, tra porte e balconi.

“Venexian Graffiti”: dogi, falli, carampane e “fasioi”
di Francesco Ferasin
La prima incisione della storia in glagolitico, un antico slavo ecclesiastico dal quale deriva il cirillico, stava lì da 600 anni sotto gli occhi dei turisti che ogni giorno affollano Loggia Foscara di Palazzo Ducale. Nessuno se n’era mai accorto. Almeno fino a quando gli studiosi Alberto Toso Fei e Desi Marangon non ne hanno raccontato la scoperta ne “I graffiti di Venezia”, un saggio ricco di “storie su pietra” dimenticate, dalla politica alle leggende, dal commercio alla cronaca quotidiana, fino al sesso.

Graffiti, la storia scritta sulle pietre di Venezia
di Costanza Francesconi
Basta alzare il naso all’insù per accorgersi che Vene-zia è un vocabolario a cielo aper-to. Completamente avvolta da una tela ricamata, ha i muri pre-gni di figure umane, volti, nomi e date, di navi, gondole, crona-che e croci, di scritte custodite nei secoli dalle pareti dei suoi edifici, incise, scolpite e graffite da veneziani e forestieri.

I giochi, gli ex voto e i pentimenti: la storia di Venezia incisa sulla pietra
di Enrico Tantucci
Ora uno studioso appassionato e instancabile della storia e della tradizione veneziana, fino ai confini del mito e della leggenda, come Alberto Toso Fei, insieme a Desi Marangon ha mappato oltre 6 mila graffiti sparsi per la città, con una ricerca durata oltre cinque anni, confluita in un libro dove parola e immagine si fondono.











I graffiti di Venezia
Claudio Franzoni
Alberto Toso Fei e Desi Marangon hanno osservato e riunito uno straordinario numero di scritte sparse nei luoghi pubblici della città (ma a volte anche in qualche spazio privato), e le hanno ordinate per temi. Ne esce una raccolta sorprendente per varietà e per vivacità, capace di far dialogare la storia della città con una sequenza di episodi puntuali, privati o pubblici che siano.

IL GRANDE SHOW DELLA LETTURA
di Paola Casella
“Pensiamo anche alle performance di presentazione delle guide cittadine sui generis di Alberto Toso Fei: in piedi su una gondola, circondato dal pubblico sparso in altre imbarcazioni, o al centro di un palcoscenico teatrale illuminato solo da candele: non semplici letture dai propri testi, ma racconti ‘dal focolare’ sulle leggende che hanno reso celebre la Serenissima o la Capitale”.

i segreti del canal grande
di Carla Brazzoli
«Importantissima, oltre a quella architettonica, è anche la salvaguardia culturale di Venezia, alla quale da una ventina d’anni si dedica con scrupolo e perizia il veneziano doc Alberto Toso Fei, che ha raccolto una quantità di storie, aneddoti e leggende che i suoi concittadini da secoli si tramandano oralmente.»

The Ruyi Roma e Venezia
di Francesca Bellino
«Il Ruyi insegna a guardare forme, colori, disegni, monumenti, chiese, ponti con gli occhi di un bambino che si meraviglia per ogni scoperta. Nella ricostruzione delle vicende di Toso Fei l’aspetto fantasioso appare sempre verosimile perché viene poggiato su nozioni incontestabili storicamente».

PRESENTAZIONE CON IL 113
di Raffaella Vittadello
«Il fresco notturno per promuovere la pubblicazione in inglese dell’ultimo libro di Alberto Toso Fei “I segreti del Canal Grande” è diventato un gigantesco assembramento di barche in Canal Grande, che ha rallentato i vaporetti tanto da richiedere l’intervento del 113…»



Moderata Fonte – Ritratti Veneziani – Il Gazzettino
di Alberto Toso Fei
Le vie del Signore sono infinite, si suole dire ogni volta che il destino di una persona muta imprevedibimente, in genere per il meglio. Le svolte nella vita di Modesta Pozzo furono poche ma profondamente incisive, e quasi sempre segnate da un tocco di drammaticità; eppure le permisero di passare alla storia come una delle poetesse più brillanti del Cinquecento, con il nome per il quale è più conosciuta, coniato da lei stessa: Moderata Fonte.

Gli angeli del salso
di Alberto Toso Fei
E così ieri mattina noi veneziani – di nascita, del cuore, dell’anima, poco importa – ci siamo svegliati tutti, ammesso che qualcuno sia andato a letto, con un nuovo marchio: quello della paura, del senso di impotenza, della rabbia fine a se stessa, della spossatezza più profonda mai provata nella vita. Feriti come ferita è stata la città, perché è cosa nota che chi è veramente veneziano, a prescindere dal luogo che l’abbia visto nascere, vive in una simbiosi totalizzante con la città.


Arcangela Tarabotti – Ritratti Veneziani – Il Gazzettino
di Alberto Toso Fei
Quattrocento anni prima che le donne marciassero per rivendicare i propri legittimissimi diritti civili, umani, amministrativi; che bruciassero i reggiseni e intervenissero nei malfermi equilibri sociali del mondo con slogan dirompenti, una veneziana già parlava e scriveva di parità politica, economica e sociale delle donne rispetto agli uomini.


Luigi Broglio – Ritratti Veneziani – Il Gazzettino
di Alberto Toso Fei
Se qualcuno, a cena, vi raccontasse che l’Italia è stato il primo paese a mandare in orbita un satellite – dopo le indiscusse potenze spaziali di sempre, Unione Sovietica e Stati Uniti – voi guardereste la bottiglia che ha davanti per controllare quanto abbia bevuto. Invece è proprio così: terzo Paese al mondo in assoluto ad aver effettuato un lancio orbitale (il 15 dicembre 1964), l’Italia deve il suo primato a Luigi Broglio, nato a Mestre nel 1911 da una famiglia piemontese.

Fumetti a Venezia
di Alberto Toso Fei
Negli anni Cinquanta, Batman combattè nel Canal Grande di Venezia da una gondola all’altra; più recentemente, invece, Spider Man si appese con la sua bella appena salvata a un filo di ragno davanti al campanile di san marco, dove però NON ci sono altri grattacieli a cui attaccare ragnatele. Ma i fumetti, si sa, possono fare questo ed altro.
E in laguna tutti, ma proprio tutti (vabbè, quasi: Tex non ci è ancora venuto, ma Buffalo Bill, quello vero, nel 1906 si fece un giro in gondola con quattro indiani) i personaggi dei comics, come appunto i “vip” in carne e ossa, prima o poi un giro se lo fanno.



Noi Veneziani feriti e traditi
di Alberto Toso Fei
E così ieri mattina noi veneziani – di nascita, del cuore, dell’anima, poco importa – ci siamo svegliati tutti, ammesso che qualcuno sia andato a letto, con un nuovo marchio: quello della paura, del senso di impotenza, della rabbia fine a se stessa, della spossatezza più profonda mai provata nella vita.
Feriti come ferita è stata la città, perché è cosa nota che chi è veramente veneziano, a prescindere dal luogo che l’abbia visto nascere, vive in una simbiosi totalizzante con la città.