VENEZIANA – Personaggi e Leggende che hanno fatto la storia della Serenissima

VENEZIANA – Personaggi e Leggende che hanno fatto la storia della Serenissima

Il maestro e l’allievo, fianco a fianco, che uniscono il loro sguardo sull’oggetto dei loro studi e delle loro passioni: Venezia e la scrittura. E “VENEZIANA – personaggi e leggende che hanno fatto la storia della Serenissima” è il titolo del nuovo libro di Alberto Toso Fei e Giuseppe Gullino, in edicola e in libreria per Editoriale Programma.

Venezia: una città straordinaria, dalla storia straordinaria, fatta da uomini e donne che ebbero la capacità di leggere gli avvenimenti – un secolo dopo l’altro – e di governarli sapientemente; che seppero alimentarne il mito reinventandone le origini, finendo per piantare radici profonde nella leggenda; che resero Venezia la più moderna delle città antiche, con leggi, consuetudini e costumi fuori da ogni norma, che la resero (e la rendono) non solo unica, ma avanguardistica e strabiliante. I veneziani e le veneziane di ogni tempo – rispondenti a questa definizione a dispetto di qualsiasi luogo del mondo li avesse visti nascere, furono gente speciale per un luogo speciale.

Così, Beppe Gullino e Alberto Toso Fei (oggi coautori, ma alcuni decenni fa professore e allievo) uniscono la loro passione e la loro visione su Venezia in un volume che raccoglie ritratti storici rigorosi – e a volte dissacranti – di nobili veneziani dall’animo poco nobile, dogi mancati e nobildonne straordinarie, che ci vengono restituiti in tutta la loro umanità, fatta anche di pulsioni e bassezze; di consuetudini secolari come la villeggiatura o l’ottenimento di polvere da sparo dallo sterco degli animali domestici; di come, nei secoli, la leggenda si sia storicizzata al punto da diventare parte del sistema istituzionale veneziano a cominciare dalle celebri parole “Pax Tibi Marce” che il leone alato porta incise nel suo libro, e abbia finito per dare un nome a diversi luoghi della città.

Ecco emergere dalle pagine di VENEZIANA – tra le altre – le storie della “Madame de Stael veneziana” Isabella Teotochi Albrizzi, della granduchessa di Toscana Bianca Cappello, della monaca proto-femminista Arcangela Tarabotti; ma anche di Albino Luciani, futuro papa e giovane prete bibliotecario, o del falso zar di Russia Šćepan Mali. Ecco le vicende truci e poco nobili dei patrizi Vettore Grimani Calergi, Alvise Zenobio, Carlo Zen, ladri e assassini, o di Alvise V Mocenigo, che probabilmente per la sua omosessualità perdette la possibilità di diventare doge. Segnatamente, l’ultimo doge di Venezia.

Ma ecco che il libro costituito dal corpo di pietra della città disvela le sue storie, legate alle tante teste disseminate tra i marmi preziosi, che raccontano storie personali o fatti epocali. di leggende talmente inserite nel tessuto cittadino o in laguna al punto da finire parte della toponomastica: Riva di Biasio, i ponti delle Maravegie, di Donna Onesta, dell’Anzolo e del Diavolo (ben due), la Valle dei Sette Morti. Su tutto, la storia delle storie: quella di San Marco, amico, patrono, protettore, simbolo indiscusso di una civiltà che finisce per riconoscersi nel leone alato.

Un viaggio nella storia e tra le storie, per una lettura colta e divertita, rivolta a tutti.

MISTERI DI VENEZIA. SETTE NOTTI TRA STORIA E MITO. LEGGENDE, FANTASMI, ENIGMI E CURIOSITÀ

MISTERI DI VENEZIA. SETTE NOTTI TRA STORIA E MITO. LEGGENDE, FANTASMI, ENIGMI E CURIOSITÀ

«Ecco perché se dovessi rinascere un’altra volta – nonostante come emiliano romagnolo mi sia trovato molto bene anche da questo punto di vista- sceglierei Venezia.
Perché ho un cuore da “giallista” amante dei misteri, e se avete scelto di leggere questo libro sapete tutti cosa intendo dire.»
Carlo Lucarelli

(tratto dalla PREFAZIONE A MISTERI DI VENEZIA)

“E’ raro trovare in una guida un così perfetto connubio tra materiale di ricerca e stile letterario. E qui ci si supera: 109 racconti, 21 mappe, 49 foto (in bianco e nero), 23 illustrazioni e una leggerezza narrativa che porta il lettore nel cuore della serenissima, intrecciando la leggenda della tradizione orale alla storia”

(Paola SantoroLa Repubblica Viaggi, 29 febbraio 2012)

RIEDIZIONE del 2022!

Un viaggio in sette notti – ma pienamente godibile anche di giorno – alla scoperta di una Venezia diversa, segreta e misteriosa, fatta di segni levigati dal tempo, ma ancora riconoscibili e tutti da scoprire. Sette percorsi tra storia e mito, in cui leggende e curiosità, fatti insoliti e aneddoti divertenti, si materializzano nei luoghi in cui ebbero vita; ed ecco che fantasmi e demoni, dogi e cortigiane, personaggi storici e creature leggendarie, ricompaiono là dove il reale e l’immaginario si intrecciano nella storia dei luoghi.

Meglio se di notte perché, passeggiando nel silenzio, diventa più bello riprendere possesso della città e scoprire, magari dietro a una finestra o nel buio di un sotoportego, i protagonisti di quelle storie che sono ancora là, pronti a raccontarci di loro; oppure ritrovare, scolpiti nelle pietre, forme e messaggi testimoni di antiche vicende.

“Misteri di Venezia”, nella nuova veste editoriale pensata da Editoriale Programma a dieci anni di distanza dalla prima edizione, è un modo diverso, avvincente e suggestivo, di visitare la città, di conoscerne la storia più intima e segreta – attinta alla Storia ufficiale (quella meno nota) e alla tradizione orale – con cui il lettore/viaggiatore vive un’esperienza unica e indimenticabile.

“Misteri di Venezia” propone le storie più belle raccolte negli anni dall’autore, riscritte e organizzate in itinerari, che costituiscono una sorta di “the Best of”; il tutto arricchito da nuove entusiasmanti (e antichissime) storie inedite, come quella del “Morto che si uccise per amore”, che attraverso la vicenda del pittore Pietro Luzzo racconta uno spaccato di vita cinquecentesca e tenta di dare un significato al nome del “Casin dei Spiriti”; oppure quella del Golem di Venezia, un essere artificiale di cera creato da una maga per far innamorare una ragazza riottosa, che però poi acquista una sua autonomia e tenta di trascinarla all’inferno…

E ancora, le mille Venezie disseminate nel globo; la “Nobiltà Nera” veneziana che da secoli deciderebbe i destini del mondo dalla quale discenderebbero tutte le case reali d’Europa; la vicenda del gondoliere che – travestito da prete – cercò di redimere alcune meretrici e quella di Goethe, che assoldava i gondolieri per farsi declamare le odi del Tasso e dell’Ariosto. Infine, negli anni ’20, un intero plotone di soldati sparò per ore in un canale: l’ordine era uccidere il mostro di Punta della Dogana… ma non riuscirono nel loro intento.

“Misteri di Venezia” è poi il primo libro del suo genere arricchito dalla novità del Codice QR (che rimanda a contenuti multimediali grazie alla lettura ottica), che permette attraverso dei video di vivere alcune delle storie narrate nei luoghi dall’autore; una maniera di sposare la tecnologia più moderna all’antica dimensione del racconto.

I GRAFFITI DI VENEZIA

I GRAFFITI DI VENEZIA

Il primo libro sui graffiti di Venezia, un immenso patrimonio fino ad oggi sconosciuto, uno sguardo inedito su una città ancora da scoprire. Un lavoro imponente ad opera dello scrittore e narratore di Venezia Alberto Toso Fei e della storica Desi Marangon che hanno mappato oltre 6.000 graffiti – fra quelli ancora leggibili – in 5 anni di ricerca. Ora questo immenso patrimonio nascosto è diventato “I Graffiti di Venezia”. (Lineadacqua Edizioni): 30 capitoli, una selezione di oltre 350 immagini, tra rilievi grafici e fotografie scattate da Simone Padovani, accompagnate da una narrazione accurata e avvincente su una Venezia ancora tutta da scoprire.

Sì, perché la storia di Venezia – e con essa le sue storie – è graffita sui suoi muri. Che mostrano figure umane, volti, nomi e date; e poi navi, gondole, cronache e croci, che – a volte da cinque, sei, settecento anni – passano inosservati mentre si percorrono i luoghi del quotidiano veneziano. È come se la storia della città e quella del mondo fossero state fissate sui muri per mano di persone che volevano che la memoria di quei fatti non andasse perduta. A Venezia, su una colonna di Palazzo Ducale, esiste un graffito in glagolitico, il più antico alfabeto slavo che precedette il cirillico, datato 1470. È stato tracciato con tutta probabilità dal primo stampatore croato, Blaž Baromic, che in laguna era venuto a imparare le tecniche di stampa; ma si possono trovare memorie che – tra Cinque e Seicento – raccontano dell’elezione di diversi dogi, o del giubilo per la costruzione del Ponte di Rialto; tra le colonne di Piazza San Marco si leggono ancora i proclami del 1848 inneggianti la Repubblica di San Marco voluta da Daniele Manin e Niccolò Tommaseo, quelle successive relative all’avvento dei Savoia (fino ai “W il re” risalenti al referendum monarchia-repubblica del 1946), oltre a quelle che raccontano la liberazione dal nazifascismo, che a Venezia avvenne il 28 aprile 1945, tre giorni dopo la data convenzionale. Tra i marmi antichi si legge del crollo del campanile di San Marco, descritto a matita con una scrittura veloce il 14 luglio 1902, ma anche dell’esecuzione dell’anarchico Francisco Ferrer, avvenuta pochi anni più tardi.

Un tesoro invisibile di segni antichi, del quale fanno parte pitture murali e iscrizioni a sgraffio, che si presentano come piccoli importantissimi presìdi di memoria, per raccontare una storia: una “chiocciola” uguale a quella che troviamo sulle nostre tastiere – antico simbolo commerciale veneziano – datata 1745, ma anche uno dei bombardamenti di Venezia avvenuti nel 1918. “I graffiti di Venezia” è un volume molto elaborato e documentato ma scritto in maniera discorsiva e destinato alla divulgazione verso un pubblico vastissimo: a Venezia i graffiti raccontano anche leggende! Accade all’Arsenale, dove a diventare magiche – per i veneziani del passato – furono le rune vichinghe incise sul lato del grande leone del Pireo; oppure sul portale della Scuola Grande di San Marco, dove la figura del Levantino corre disperata da secoli reggendo in una mano il cuore della madre.

Migliaia di graffiti antichi, dipinti o incisi lungo le calli, le corti, i palazzi e le chiese della città che Toso Fei e Marangon hanno scoperto, studiato e descritto negli ultimi cinque anni, con un lavoro di ricognizione serrata che ha riguardato Venezia e le sue isole: insula dopo insula, campo dopo campo, campiello, calle, corte, porta, balcone… ogni pietra è stata sottoposta al loro sguardo. Poi sono entrati nei palazzi, nei chiostri, nelle chiese, nelle antiche prigioni, nei musei… a Palazzo Ducale e in Basilica di San Marco, all’Arsenale e negli antichi Fondaci. Ne sono nate una raccolta e una mappatura imponenti, fatte di migliaia e migliaia di segni databili da poco dopo l’anno mille alla metà del Novecento, che sono stati debitamente trascritti e mappati.

Il libro, confezionato con una impaginazione di grande eleganza, ha poi una doppia natura, saggistico/accademica e fotografica, potendo godere – assieme ai rilievi dei segni più significativi – di centinaia di immagini realizzate dal fotografo Simone Padovani, che restituiscono i graffiti ai loro luoghi di appartenenza, con uno sguardo ampio e artistico.

Televisione

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Venezia e le donne

Che Venezia e la sua storia fossero molto Rock non vi era dubbio alcuno: soprattutto le sue donne. Nasce per “Rolling Stone” questo estratto video dal capitolo 7 di “Venezia in Numeri”, dedicato da Alberto Toso Fei – che ha scritto e condotto il lavoro – alle donne nella storia della Serenissima. Girato alla Scuola Grande dei Carmini con le amiche Giulia Boscolo, Valeria Moccia, Ciprea Cannavò, Elisa Andreoli, Chiara Vianello e Petra Schaefer, con la regia di Tommaso Giusto. Un lavoro reso possibile anche grazie al Cers e Wavents di Massimo Andreoli, oltre che a Marisa Convento e il Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane.

http://Alberto%20Toso%20Fei%20-%20Viaggio%20nella%20Grande%20Bellezza%20-%20Venezia

Viaggio Nella Grande Bellezza

L’ECONOMIA DEL VETRO
È stata dedicata interamente a Venezia, una puntata di “Viaggio nella grande bellezza”, la trasmissione di Canale 5 condotta dall’attore Cesare Bocci realizzata nelle città più belle e significative d’Italia. Ospite speciale della trasmissione Alberto Toso Fei, che percorrendo col conduttore il Canal Grande a bordo di una barca veneziana, ha raccontato di D’Annunzio e della Duse, di Ca’ Dario e Peggy Guggenheim e di molte altre storie. Tra le più curiose, “la guerra degli specchi”.

TEDx Bassano del Grappa

“Quarantena, Lazzaretto, Ghetto, Arsenale, ma soprattutto “ciao”. La lingua della Serenissima è ovunque, afferma Toso Fei, e il mondo la parla senza saperlo. 10 minuti di narrazione per scoprirlo con il TEDx tenuto dall’autore a Bassano del Grappa”.

Performer

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Alberto toso Fei - Marghera Estate

Alberto Toso fei

Alberto Toso Fei è conosciuto per le sue performance di solo racconto, a volte accompagnato da video o da supporti multimediali. Assieme ai teatri e alle sale attrezzate per accogliere un pubblico numeroso, nel corso delle estati tiene delle serate all’interno dei programmi estivi delle rassegne letterarie e di spettacolo organizzate da Comuni e Biblioteche. Nell’era del Covid, durante la quale sono stati privilegiati i monologhi per evitare la compresenza di troppe persone sul palcoscenico, la sua attività di storyteller non si è mai fermata.

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http://La-Repubblica-i-graffiti-di-Venezia-Alberto-Toso-Fei-Desi-Marangon-Vera-Mantegoli

Nei graffiti Venezia che vive

di Vera Mantegoli
All’imbrunire, quando la penombra cala sulla città, Venezia inizia a raccontare migliaia di storie. La luce radente trasforma le pietre in un libro diffuso dove le pagine sono i muri e le parole i graffiti, sopravvissuti ai secoli.

Graffiti e disegni secolari l’altra storia di Venezia

intervista con Fabio Cappelli per TuttiFrutti su “I graffiti di Venezia”, settembre 2022. “Che cosa ci insegnano i graffiti di Venezia su una città della cui storia pensavamo di conoscere tutto o quasi? I graffiti di Venezia ci offrono una visione e una prospettiva del tutto inedita. è come se la storia venisse riscritta dal basso e annullasse la linea del tempo”.

http://Corriere-della-Sera-La-Lettura-i-Graffiti-di-Venezia-Alberto-Toso-Fei-Desi-Marangon-Anna-Gandolfi

Storia segreta di Venezia in 450 graffiti

di Anna Gandolfi
Chiamateli, se volete, vandalismi. Oppure tag. Ma, a differenza degli scarabocchi contemporanei, quelli antichi sono vere testimonianze: il tempo sedimenta (se ne contano alcuni del Tre-Quattrocento) e ne fa lente per osservare la città. Segni mappati e interpretati dallo scrittore Alberto Toso Fei e dall’epigrafista Desi Marangon che per cinque anni hanno fatto su e giù per calli e campielli, insule, campi, si sono imbucati nelle corti, tra porte e balconi.

Eventi

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INCONTRO CON L’AUTORE

giovedì 2 marzo, ore 10
Sarà un incontro basato sugli aspetti leggendari della tradizione orale veneziana, quello previsto con gli studenti e le studentesse dell’I.C. “Lazzaro Spallanzani” di Mestre all’Auditorium dell’M9. Incontro non aperto al pubblico

I RACCONTI DI (QUASI) MEZZANOTTE

Carnevale di Venezia 17 e 18 febbraio, ore 22
A Venezia il demonio è uscito da un palazzo forando una parete, e si è presentato più volte sui ponti della città e della laguna, lasciandovi – tra le altre cose – il nome; vi sono pietre, graffi, teste infisse sui muri che raccontano storie silenziose, che solo un orecchio disposto ad ascoltare è in grado di decifrare: Storie senza tempo, truci o dolcissime, che hanno lasciato un segno sulle pietre secolari della città, quando non hanno finito per ribattezzarle addirittura: la toponomastica veneziana è infatti straordinaria al punto da aver fatto finire le sue leggende sui muri di calli e fondamente. Segreti che è possibile rievocare attraverso un racconto notturno, privato, meglio nel momento in cui il giorno presente fa il suo ingresso nel ricordo e il domani è appena oltre il crinale della mezzanotte. E’ ciò che Alberto Toso Fei farà venerdì 17 e sabato 18 febbraio dal palco di Piazza San Marco, a partire dalle 22, per circa 40 minuti di racconti da brivido… accesso libero.

(ph. Gabriele Gomiero)

SOTTO IL SEGNO DEL LEONE

Carnevale di Venezia 16 e 19 febbraio, ore 16
I Graffiti di Venezia sbarcano al Carnevale più famoso del mondo, entrando a far parte dell’edizione 2023, “Take your time for the original signs”! Alberto Toso Fei e Desi Marangon vi accompagneranno alla scoperta di una Venezia mai vista, fatta di segni antichi ricchi di storia e di storie. Giovedì 16 e Domenica 19 Febbraio in piazza San Marco, partenza ore 16. I tour sono gratuiti, ma vi si accede solo attraverso la prenotazione obbligatoria, scrivendo a igraffitidivenezia@gmail.com. Ritrovo 5 minuti prima dell’inizio del tour a San Marco, in Piazzetta dei Leoncini